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Farmacie associate Colli: Del Popolo e Santa Caterina

Farmacie associate Colli: Del Popolo e Santa Caterina

Da più di 90 anni abbiamo a cuore la tua salute!

La nostra storia nasce nel 1931 quando il dottor Carlo Colli assume la titolarità della farmacia Del Giglio in piazza Martiri e aprì la prima farmacia di famiglia il 12 novembre 1931.

Carlo Colli era un ragazzo del 1899, si laureò in chimica e farmacia, pagandosi gli studi lavorando come rappresentante di lampadine in Piemonte.
Arrivò a Carpi fresco laureato e tra una guerra e l’altra, aprì la farmacia.
Nel 1961 la cede per aprire la farmacia del Popolo in via Marx, allora periferia di Carpi, intravedendo il futuro sviluppo della città e pensando fosse importante spostarsi in quella direzione. La farmacia per anni è stata portata avanti dal figlio Dante.
Nel 1991 la dottoressa Marina Colli si aggiudica l’asta pubblica della Farmacia Comunale dandole il nome di Santa Caterina nel giugno 1992. E così le farmacie raddoppiano: una a Carpi nord e l’altra a Carpi sud.
Oggi siamo alla quarta generazione di farmacisti, con otto laureati in famiglia. I dottori Carlo, Anna e Irene impegnati sulla farmacia del Popolo e le dottoresse Marina e Caterina sulla farmacia Santa Caterina.

Con l’apporto delle nuove generazioni ci stiamo preparando a un futuro che prevede l’attuazione della farmacia dei servizi per dimostrare l’enorme valore aggiunto dell’intervento del farmacista nell’assistenza del cittadino.
Non solo, quindi un luogo specifico di erogazione e preparazione di farmaci, ma anche un centro polifunzionale a servizio della comunità, punto di raccordo tra ospedale, medici e territorio e in continuo dialogo con i pazienti.

Tutti i farmacisti che collaborano con noi sono orientati e guidati da questi obiettivi: formazione, aggiornamento, qualificazione professionale.
Siamo molto attivi anche con il nostro laboratorio all’interno delle nostre farmacie nella preparazione di farmaci galenici e abbiamo la presenza di una linea ampia e mirata per le diverse patologie con il marchio delle nostre farmacie.

Disponiamo inoltre di reparti specializzati per ogni esigenza di salute e di benessere e di numerosi servizi e siamo pronti ad essere al passo con i tempi per essere sempre più al servizio dei cittadini e del nostro territorio.

La nostra passione per il mondo: Il giro del mondo in farmacia

Racconto della dottoressa Anna Colli

La mattina mi sveglio alle 7.30. C’è da alzarsi dal letto, rimettersi in piedi, riprendere forze e motivazione. Il mattino è simbolo di inizio, di nuova possibilità, ti chiede di amare questo nuovo giorno di vita , di non sprecarlo e rimettersi in viaggio.
Mi alzo presto, soprattutto perché anche oggi mi aspetta il giro del mondo in otto ore..
Siamo in via Carlo Marx, sono le 9 di mattina, apro la Farmacia del Popolo: un nome che porta con se un destino, forse una vocazione.
Già da qualche minuto infatti, c’è chi aspetta di entrare davanti alla porta e non ho quasi neanche il tempo di accendere i computer che il popolo (appunto), inizia ad entrare.
La quotidianità della farmacia è straordinaria, proprio in virtù delle persone che la animano.

Inizio a servire la prima persona. Si chiama Riaz. Lavora in un Kebab proprio vicino alla farmacia. In un attimo mi trovo in Pakistan. E’ Asia. La prima cosa che sente il mio olfatto è la cipolla, che loro adorano e mettono in tutti i loro piatti. Poi però se affino un po’ i miei sensi, sento anche un profumo eccezionale di miele. Tutti dicono che i Pakistani hanno un odore strano…diciamo così per non essere troppo scortesi. Per me invece sanno di dolce. Riaz è tranquillo, fermo e fiducioso nella sua fede in Allàh. Ha abiti bellissimi, soprattutto sua moglie.
Mi sento ai confini,al limite, anche io a volte, proprio come il loro paese, con stati difficili come l’Iran e l’Afghanistan, a nord con la Cina e ad est con l’India.
La seconda cima della terra è il K2 ed è in Pakistan.. sarà per questo che con Riaz ci piace sempre parlare di montagne.
Ho saputo che Pakistan deriva dal persiano pak..che vuol dire puro in spirito..e tutte le volte che incontro Riaz penso proprio che è un vero pak.
Gli spiego bene come prendere gli antibiotici e che se anche tra tre giorni starà meglio, deve assolutamente finire la scatola. Mi saluta perché dietro si sta accumulando un po’ di fila.

Avanti un altro! “Buongiorno Fatma”. Sono in Tunisia. E’ Africa. E’ Maghreb. E’ Mediterraneo. E’ terra di datteri buonissimi e Fatma me ne porta sempre a casa qualcuno quando ritorna in Italia. Per metà la Tunisia è deserto. Penso che anche lei a volte si senta un po’ sola, lontana dalla sua terra, come se fosse in un deserto. E’ terra di moderne rivoluzioni, ma anche di grandi città dell’antichità come Cartagine.
Fatma ha degli occhi bellissimi, vedi la nostalgia della sua terra. Vedi che qui gli sta stretto tutto. Ha da poco scoperto di avere il diabete e provo a fargli capire come cambiare alcune abitudini alimentari che ha, per riuscire a compensare meglio la malattia. Da diabetica come lei, la capisco perfettamente, capisco la sua fatica, ma condividendo questa cosa, forse ha una persona in più con cui confrontarsi, fare domande e portare il peso della cronicità del diabete. “Ciao Fatma, fammi sapere come va la glicata!”

“Chi sta adesso?. Ciao Hassan”
Sono in Marocco. Faccio un giro sull’Atlante e arrivo fino al Sahara dove solo le carovane possono ancora proseguire il viaggio. Mangio il Cous Cous e vedo la città, tutta rossa, di Marrakesh in lontananza. Il tramonto su di lei è più rosso del solito, sarà la passione dei suoi abitanti. “Ho il bambino con la febbre.”.
Cerco di dire come trattare la febbre di non correre subito al pronto soccorso, ma che possiamo provare a imparare a gestire la febbre e a ricorrere all’ospedale solo se la situazione peggiora. La nostra formazione sanitaria ci chiede di aiutare a crescere la formazione sanitaria di tutti, partendo da piccole cose come la gestione della febbre.

“Chi ha l’84?” Prego vieni avanti Mira”. Eccomi in Albania. Paese balcanico. Vittima di orribili dittatori. Mira mi dice sempre che dovrei girarla di più, che prima o poi ci devo andare con lei in vacanza. Ogni volta che viene parliamo della nostra Albania. L’Albania è un paese così vicino a me, che mi sento un po’ albanese. Da 10 anni infatti, vado come volontaria a Elbasan, una città che dista circa un paio d’ore da Tirana, a insegnare la farmacologia alla Scuola per infermieri Elena Gjika. Mettere a disposizione il mio studio per i miei studenti, è per me un grande dono. Soprattutto poterlo mettere a disposizioni di un popolo che ha subito tanta violenza. Ogni anno come farmacia raccogliamo anche materiale per un ambulatorio infermieristico di Gramsh (paese del sud Albania). Mi piace pensare che c’è una sede distaccata della farmacia, che unisce i nostri due popoli. E non mi preoccupa che la farmacia a Gramsh ha sempre un bilancio negativo:tutto è gratis per i poveri. Questo è quello che conta: che non ci sia mai una ferita non medicata per mancanza di materiale sanitario!

E’ finito il giro del mondo?
Forse si! “Ciao Valentino! Come stai oggi?”
Valentino è un cliente storico della farmacia, un carpigiano di Carpi! Ha un bel plico di ricette. Il servizio del TG1 sulle ricette elettroniche, l’ha un po’ spaventato. Gli spiego che non è obbligato a comprare il computer. Gli spiego che lansox e lansoprazolo sono la stessa cosa. Scopro l’errore….li prendeva insieme al mattino da un po’.
Poi mi parla e mi dice che sta bene, ma che si sente solo e che la solitudine gli fa male alle ossa. Non ho un antidolorifico magnifico, però posso ascoltarlo finchè ha voglia di parlarmi, anche se dietro la fila sbuffa. “Ciao Val, a presto, se fai fatica ad uscire e sei in emergenza ti porto a casa le medicine!”

Il giro del mondo non finisce qui…anche se mi ha dato tregua per un attimo: la signora Turca che ha la gastrite perché beve troppo caffè all’italiana, la badante che deve medicare una ulcera da decubito e non sa da che parte iniziare, Poi arriva Mery, la mia amica africana che si è ustionata con il ferro da stiro. “God bless you”.”Anche a te Mery”.

Chi l’avrebbe mai detto… lavorare dietro a un banco e sentirsi abitante del mondo, vedere nello straniero, un fratello e rendergli la vita meno complessa, praticare al meglio la nostra professione, cercando di imparare e crescere nei servizi, essere un piccolo avamposto del Sistema Sanitario Nazionale, perche la salute è un diritto, perché abbiamo il dovere di prendere sul serio ogni malato.
Perché un farmacista può creare reti e legami.
Sono già le 19.30, anche oggi la farmacia ha incontrato tante persone e sa che deve, ogni giorno, crescere in umanità, in capacità di mettersi nei panni dell’altro, per creare in questo mondo ponti, non barriere, per diventare sempre più per il popolo. Un’altra normalissima giornata è passata.

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